Che cos’è il tannino? Come si tiene il calice? Vi racconto la mia esperienza di degustazione The Blind, grazie al corso Sommelier FISAR con la delegazione di Milano Duomo.
Hello dreamers,
qualche settimana fa ho provato un’esperienza che sognavo da tempo: la degustazione di vini.
Non ho fatto una classica degustazione. Sono stata infatti guidata da Silvia Claudia Pedrotti (sommelier della delegazione FISAR Duomo Milano) per una degustazione The Blind di 5 vini! Dunque alla cieca, senza conoscere la bottiglia. Un brunch domenicale speciale in una location meravigliosa: l’acquario civico di Milano.
Il team era composto da me, Gabriele e Eva di Ubique chic. E mentre noi degustavamo per la prima volta, nel giardino d’inverno i ragazzi del corso sommelier FISAR si stavano sfidando, divisi per delegazioni, per scoprire i loro vini alla cieca.
Lo so, vi starete chiedendo se ci siamo riusciti, ma vi lascio un po’ di suspance e vi racconto la giornata dall’inizio.
The Blind di FISAR all’acquario civico di Milano – Corso Sommelier FISAR
FISAR, ovvero la Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori, ha scelto come location dell’evento l’acquario civico di Milano. Un palazzo liberty che vi consiglio di visitare, anche solo per le facciate esterne. Come ben sapete ho un debole per gli anni 20.
Partiamo dalla base, come funziona la degustazione di vini? Lo sapete che il bicchiere deve essere tenuto in un modo particolare per non alterare la degustazione?
Il vino è un elemento fondamentale sulle tavole italiane, ma troppo spesso sminuiamo le sue caratteristiche a bianco o rosso? Fermo o con le bollicine?
Eppure il vino è molto altro: profumo, colore, sapore… Per degustare abbiamo bisogno di tutti i sensi e Silvia Claudia Pedrotti, della delegazione FISAR Duomo Milano, ci ha spiegato come. Tutti i dati raccolti ci permettono di creare la mappa identitaria della bottiglia, scoprire gli abbinamenti e le qualità.
Noi l’abbiamo fatta per 5 vini, due bianchi e tre rossi (uno dolce), scoprendo il particolare quaderno degli iscritti al corso Sommelier FISAR.
Aromi, profumi, tannico, lucentezza, trasparenza… tanti i dettagli di un vino, indizi per riconoscerlo.
Prima della degustazione NON:
– mangiare piatti dal sapore forte;
– fumare;
– lasciarvi influenzare dalla fama della cantina o dell’etichetta;
– indossare un profumo forte!
Dopo che il sommelier ha versato il vino, come prendete in mano il calice? Fate molta attenzione!
Se la mano è troppo vicino al vino il suo calore potrebbe compromettere la degustazione. Per stupire i vostri amici alla prossima uscita copiate la posizione della mano della foto qui sotto!
Esame visivo: non solo bianco o rosso!
Avete mai fatto un esame visivo del vostro vino preferito? E no, non vi sto chiedendo se è rosso o bianco. Il primo passo di ogni degustazione è l’esame visivo. Quanto è limpido? È trasparente? Bianco, ma di che colore? Giallo come il grano o ha dei riflessi verdi? È effervescente?
Alcuni tips per voi:
– I vini di montagna di solito sono più brillanti, mentre di pianura più opachi. La brillantezza è propria del colore, come se avesse una luce all’interno del bicchiere.
– Per testare la trasparenza ponete un foglio, magari il menù, sotto il bicchiere.
– Un certo colore può aiutarci anche ad identificare se il vino è recente o meno (1 anno o 10 anni).
Esame olfattivo: il più temuto!
Abbiamo analizzato con la vista, ora è il momento di passare all’esame olfattivo. Obiettivo? Individuare sentori, aromi, bouquet, intensità, la natura del profumo…
Alcuni tips per voi:
– Il vino servito nel bicchiere evolve. A volte bisogna aspettare, si può pensare che sia chiuso, ma in realtà se è molto invecchiato non sprigiona subito il profumo nel bicchiere.
– Provate ad associare un colore al profumo, come ci ha suggeristo Silvia. Non è facile, ma vi assicuro che stupirà. Sarà anche un ottimo modo per associare dei ricordi al vino e per chiacchierare insieme al team.
Esame gustativo: solo pochi sorsi!
Ed infine l’esame gustativo, quello a cui siamo più abituati… ma non da sottovalutare!
Il vino va portato dalla punta della lingua alla gola, cercando di capire come evolve: le note morbide lasciano il posto a quelle acide, per poi rivelarsi amare.
E qui incontriamo il P.A.I. persistenza aromatica intensa (un’unione di sensi tra olfatto e gusto) e il fantastico Tannino.
Il tannino, insieme all’acidità, è l’elemento conservante del vino e si associa al vino rosso. Per questo il rosso ha modo di maturare naturalmente meglio del bianco. Si può descrivere come quella sensazione di caco acerbo, felpato, setoso, che asciuga la bocca. Dunque è molto adatto insieme a cibi più scivolosi o unti, per creare contrasto.
Allo stesso tempo, però, il tannino è difficile da pulire dal palato, quindi va in addizione se si degustano più vini tannici come durante il corso Sommelier di Fisar.
Alcuni tips per voi:
– Non bere più di due sorsi di vino per bicchiere… e non avere paura di usare il versavino!
– Fare girare il vino nella bocca, dalla punta della lingua alla sua fine;
– Prendere una piccola pausa tra un vino e l’altro.
L’importanza del team!
Durante una degustazione, come anche nel corso Sommelier FISAR, è molto importante creare un dialogo con il team. Scambiarsi idee ed opinioni, senza dimenticarsi del team leader. Nel nostro caso abbiamo scelto Eva, e sì… li abbiamo indovinati quasi tutti!
Il corso Sommelier FISAR: come funziona?
E i ragazzi nel giardino d’inverno di cui vi ho parlato all’inizio?
Per essere in uno di quei team è semplice, basta iscriversi ad uno dei tre livelli di corsi di formazione FISAR per aspiranti Sommelier. Sono coinvolti tutti gli aspetti e i settori che ruotano attorno al mondo del vino, dalla produzione alla degustazione, fino ad arrivare al servizio e all’abbinamento con il cibo. Un percorso qualificato e approfondito per arricchire la conoscenza enologica attraverso la scoperta di etichette nazionali ed internazionali.
Il primo livello, propedeutico al secondo e al terzo, è strutturato per soddisfare la curiosità di chi si avvicina al mondo dell’enologia per la prima volta. Si parte dagli attrezzi del sommelier (tastevin, decanter, cavatappi), per poi passare alla disposizione dei vini in cantina e alla scelta del bicchiere adatto. Inizia così il viaggio della degustazione, tra profumi e sapori, tra viticoltura e territorio.
Il secondo livello ha come protagonista l’enografia nazionale e internazionale. È essenziale per la formazione di un sommelier lo studio dell’enografia, che aiuta a tracciare una prima mappa identitaria del vino. Infine il terzo livello interamente dedicato all’arte dell’abbinamento del vino al cibo.
Un percorso insieme ai sommelier, supportati anche da schede di abbinamento studiate ad hoc da FISAR.
I corsi Sommelier FISAR sono anche un’ottima idea regalo e un’attività da fare in coppia.
Il primo livello è adatto a tutti, anche ai semplici appassionati come me.
E voi avete mai provato un’esperienza simile? Fatemelo sapere nei commenti!
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4 comments
Camilla
Davvero un’esperienza memorabile!
XOXO
Cami
http://www.paillettesandchampagne.com
Valentina
Esperienza interessante!
alessandra
Deve essere stata una bellissima esperienza, mi piacerebbe provare a fare la sommelier
Alessandra
alessia
Immagino sia stato davvero bello prendere parte a questo corso!