Buongiorno dreamers,
settimana scorsa sono stata a Macugnaga per un evento speciale: le lanterne sul Lago delle Fate.
Avevo sentito parlare molte volte di questo lago, dunque ho deciso di cogliere l’occasione per visitarlo.
Macugnaga è in provincia di Verbania, due ore in auto da Milano. Lo consiglio a chi abita al nord e sta cercando un luogo adatto per un weekend fuori porta.
Se dovessi scegliere tra mare o montagna risponderei subito mare. Dentro di me penso che non potrei mai viverci, eppure c’è qualcosa che ultimamente mi affascina.
Quando sono circondata dall’acqua mi sento bene, che siano laghi dighe o cascate. Forse per questo uno dei miei luoghi preferiti in montagna si trova ad Aosta, precisamente alla Diga di Place Moulin.
Noi abbiamo lasciato la macchina ad Isella, un paese a 5 minuti di auto da Macugnaga, per essere comodi con il percorso da fare a piedi. In 35 minuti circa si raggiunge il Lago delle Fate, il percorso è sterrato e ha alcuni tratti molto in salita. Non si può raggiungere il lago in macchina, dunque se andate con bambini o anziani fate attenzione alle scarpe.
Il lago è nato con la costruzione della diga nel 1948 e l’acqua verde menta lo caratterizza. Qui trovate due bar-ristoranti e diversi percorsi per gli amanti del trekking. Io vi consiglio di portarvi il pranzo al sacco, in quanto non mi sono trovata bene con il servizio offerto durante l’evento.
Passeggiando nella natura…
Quando percorro una nuova strada, se sono in auto, tendo a guardarmi molto intorno ed esclamare “guarda quello” indicando l’oggetto di turno. Immancabilmente Gabriele, guidando, si perde la cosa in questione. Mentre i miei occhi vagano alla ricerca di qualcosa di nuovo, cerco di spiegarlo a parole con scarsi risultati. Continuo imperterrita a cercare ed indicare, anche se lui difficilmente riesce a vedere. Spesso non me ne rendo nemmeno conto finché non me lo fanno notare; come un bambino che vede un nuovo paesaggio scorrere fuori dal finestrino di un treno.
Presi dalla routine, quante volte ci dimentichiamo di quello che ci circonda? Che sia un giardino fiorato o un nuovo negozio, il nostro compito sembra solo quello di arrivare in fretta alla destinazione, il prima possibile, superando i pedoni più lenti che ci intralciano la strada. Senza renderci nemmeno conto di quanto ci stiamo perdendo. E poi, quando possiamo finalmente avere i nostri tempi, ci ritroviamo presi dalla routine comunque a correre senza un motivo per raggiungere una meta che spesso non esiste. Lo faccio troppo spesso anche io, fino a quando una voce mi dice “non correre”, “rallenta”, “è davvero così fondamentale arrivare in anticipo?”. Spero che questa voce non si stanchi mai di ripetermelo.
Il Lago delle Fate
Nella miniera della Guia gli gnomi cercano l’oro. A fine giornata lo portano fino alla montagna, dove si trova il lago delle Fate. Qui lo scambiano con marmellata di more e mirtilli, preparata dalle lunghe mani pallide delle fatine. E come usano l’oro ottenuto? Beh mi pare ovvio, ricamano dei bellissimi abiti e usano la polvere rimasta per volare.
Questo è il lago delle fate, ma in realtà ci sono molti abitanti magici che popolano la zona del vco.
Tra questi uno dei miei preferiti è sicuramente il Basilisco. Ho nella libreria, dall’infanzia, un libro a riguardo, con tutti gli avvistamenti e le leggende ad esso collegato.
Pensate che le fermate dell’autobus di questa tratta hanno proprio il Basilisco come simbolo, ritratto come un serpente con la testa di un gallo e quattro zampe.
La magia delle lanterne
Lo sapevate che le lucciole usano la luce per comunicare messaggi di amore?
Io voglio immaginarmi queste lanterne un po’ così, sospese nel Lago delle Fate con tanti messaggi di amore e speranza. Chissà se queste creature magiche ci aiuteranno a realizzarli.
Alle nove di sera l’atmosfera è cambiata, diventanto se possibile ancora più magica.
Tutti con la lanterna in mano, chi accesa e chi ancora spenta, ci siamo avvicinati alla riva con grandi aspettative. Purtroppo la corrente non perfetta e il buio totale non hanno aiutato molti di noi nell’impresa. La mia lanterna si è spenta prima ancora di toccare l’acqua e quella di Jonatan si è ribaltata appena presa la corrente. Gabriele e Jennifer sono stati più fortunati, e noi abbiamo seguito con loro le lanterne allontanarsi fino a quando non siamo più riusciti a distinguerle.
Certo questo avvenimento ha abbassato il morale di molti, ma a mente lucida posso dire che è stata comunque una bella esperienza… e un modo per vedere un nuovo luogo!
Uno degli aspetti che preferisco in montagna è sicuramente il silenzio, che spesso interrompo scivolando durante il percorso. E poi vogliamo parlare delle stelle?
Il percorso per tornare alla macchina è totalmente buio in quanto non vi è illuminazione, dunque armatevi di una bella torcia e tanta pazienza, se sbagliate il ritmo rischiate di scivolare.
Purtroppo quella sera il cielo era coperto e ci siamo persi la luna piena, ma tra i piccoli sprazzi ho potuto notare almeno le stelle.
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West USA on the road: Mono Lake – Yosemite
1 Commento
Desirèe
queste foto sono magiche!
http://www.thefashionprincess.it