Buongiorno dreamers,
Avete mai sognato di camminare sull’acqua?
Lasciando da parte la versione biblica del caso, è un’esperienza a cui ho più volte pensato… ma che pensavo non si realizzasse mai.
Come sapete io abito in riva al Lago Maggiore e hanno più volte parlato di ponti più o meno gallegganti. Non è però questo il motivo per cui ho deciso di visitare i Floating Piers.
Una delle mie più grandi passioni è l’arte, che ho avuto modo di studiare per diversi anni scoprendo nuove forme di espressione ai più sconosciute. Tra queste vi è sicuramente la land art: una forma di arte contemporanea (nata negli anni sessanta) che è caratterizzata dall’intervento dell’uomo sulla natura. Normalmente i luoghi sono quasi deserti e molto vasti, anche perché spesso la natura si impossessa dell’opera stessa con il tempo. Mi ero follemente innamorata della Spiral Jetty di Robert Smithson, e spero un giorno di vederla dal vivo.
Dunque quando ho saputo che avrei potuto vedere un opera di land art dal vivo ho subito scelto un giorno sul calendario da tenermi libero per vivere l’esperienza!
Mi sono pentita? Mmm… forse, ma questo ve lo spiego più sotto.
Quando e come raggiungerla.
The Floating Piers di Chirsto è una passerella a pelo d’acqua che unirà Sulzano a Monte Isola, e l’isoletta di San Paolo, sul lago d’Iseo (tra Bresci a e Bergamo).
Si può visitare dal 18 giugno al 3 luglio, Christo ha dichiarato che non realizzerà mai più niente di simile altrove. Questa è la vostra unica occasione.
L’opera è visitabile 24 ore su 24, non è a pagamento e non è necessaria una prenotazione.
È stata realizzata con 200mila cubi galleggianti di polietilene ad alta densità, della misura di 50x50cm, e poi ricoperto da 70mila metri quadrati di telo impermeabile arancione (colore scelto per essere visto facilmente dalla navigazione).
Si può percorrere in entrambi i sensi di marcia e può sostenere un massimo di 10mila persone alla volta.
Potete raggiungere l’opera con auto, bus, bici, treno o battello.
Gli accessi sono tre: Sulzano, Peschiera Maraglio e Sensole.
Le ultime due sono per chi deciderà di utilizzare il battello.
Per chi deciderà di visitarla in auto vi sono diversi parcheggi nei paesi limitrofi a Sulzano, considerate che si riempiono in fretta e che l’applicazione che gestisce i posti rimasti non funziona bene. Una volta parcheggiato potrete prendere i bus navetta che vi porteranno a Sulzano.
Sulzano è infatti chiusa al traffico, quindi solo chi arriverà in treno potrà evitare le navette.
Il costo dei bus navetta è di 5,50€ a/r (paesi vicini) o 2,50€ a/r (paesi lontani).
Perché andarci.
1. Scoprire il Lago d’Iseo.
Sicuramente l’aspetto più importante per il Lago d’Iseo è stato il turismo e la pubblicità per un territorio decisamente poco conosciuto. Io stessa non ci ero mai stata, nonostante abiti a poche ore di macchina. Purtroppo a causa dell’organizzazione non ho avuto il tempo per visitare la zona, dunque è un’occasione persa (soprattutto per chi viene da lontano).
2. Conoscere la Land Art.
Forse molti ci sono stati senza conoscerla o senza approfondire la tematica, ma in ogni caso questa opera ha portato tante nuove persone a scoprire la land art. E se l’evento diffonde cultura anche solo ad un quinto dei visitatori per me ha funzionato.
3. Vedere l’opera di Christo.
L’opera esiste solo per pochi giorni e poi scompare per sempre. Potrete dire ai vostri nipoti, quando la studieranno sul libri di storia dell’arte, che voi c’eravate. Forse vale poco, ma è un’occasione unica.
4. Fare una nuova esperienza.
Non so se avete mai sognato di camminare sull’acqua, ma l’esperienza è decisamente indimenticabile. Se soffrite di mal di mare forse non è adatta per voi, in quanto la passerella si muove molto nei punti in cui vi è tanto afflusso.
5. Entrare a contatto con la natura.
Forse non è un aspetto positivo che pensavate di trovare, ma è sicuramente meglio fare 6 ore di coda qui che al padiglione del Giappone. Almeno potrete dire di esservi rilassati, allontanandovi dalla città, e abbronzati (o nel mio caso scottati) un po’!
Perché non andarci.
1. L’organizzazione.
L’iniziativa è decisamente bella, ma non è stata gestita a dovere. A partire dalla comunicazione online, per passare all’applicazione che non funziona e per finire con le stime previste errate.
Online non è abbastanza chiara la gestione di parcheggi e navette, in quanto ti dicono di utilizzare l’applicazione per monitorare il traffico… ma quest’ultima non funziona.
Avevano previsto di avere la metà delle persone che hanno raggiunto giornalmente, dunque è chiaro che non bastano i servizi e soprattutto il personale per il soccorso.
2. Il caldo.
La scelta di fare la passerella in estate ha portato più giornate disponibili per l’attraversata, in quanto è chiusa in caso di mal tempo. Allo stesso tempo, però, non è stato per niente gestito il problema del caldo. Tutta la coda si passa sotto il sole, non vi sono luoghi in ombra o teli sotto cui ripararsi. Il giorno in cui sono stata al Lago d’Iseo l’età media superava di gran lunga i 50 anni, quindi potete capire che è un problema abbastanza serio. Sul sito dicono di portarsi acqua e crema solare, ma essendo le code decisamente lunghe questa precauzione non basta.
3. Le tempistiche.
Essendo l’opera attiva solo per una quindicina di giorni la mole di gente si è riversata senza precedenti, sia in settimana che nel weekend. Questo ha comportato che anche le ore consigliate dal sito per la visita siano super affollate.
4. La pulizia.
Christo consiglia di camminare a piedi nudi sull’opera per poterla viverla appieno. Questo però è praticamente impossibile in quanto il telo arancione è sporchissimo. Ciò è sicuramente colpa anche dell’educazione (mancata) dei visitatori. Non si potrebbe mangiare o bere sul ponte, ma tutti lo fanno. Non si potrebbe sostare per prendere il sole sul ponte, ma tutti si siedono e fanno quello che vogliono. In più essendo libero l’accesso anche agli animali, data la lunghezza e l’affollamento, non è facile per i volontari mantenere la pulizia adeguata.
5. Info point mancati.
Non vi sono abbastanza info point/gli info point non hanno abbastanza informazioni. Abbiamo provato a chiedere informazioni riguardo al territorio e ai giri/orari dei battelli e non hanno saputo darci risposte esaustive. Non vi erano nemmeno brochures per i visitatori con gli orari dei battelli/mezzi. L’unico disponibile era quello di proprietà dell’info point.
Hai ancora 5 minuti? Ti consiglio questi articoli:
TOP 10: cosa fare e vedere a Barcellona
To eat list: dove e cosa mangiare in Spagna
Torre Velasca- Milano
2 comments
alessia milanese
Comunque una idea geniale!
Alessia
Claudia Piccirillo
io ho evitato perchè non volevo farmi ore di treno ed ore di coda per camminare sotto al sole e stancarmi per una passeggiata… Non so, sapevano che avrebbe attirato tantissima gente quindi perchè non farlo durare un mese? Tanto Christo ha recuperato tutti i soldi che ha speso per quest’opera e inoltre potevano migliorare i servizi pubblici… Ero così entusiasta di andarci e invece poi ne sono rimasta delusa!!
claudia
http://www.piccislove.com