Buongiorno dreamer!

Quella radio che suonava la vostra canzone d’amore… Usala per creare un gioiello unico da regalare a chi ami ancora.

Questa è la frase che mi ha accolto durante una giornata speciale, in un laboratorio sui navigli di Milano.

Quanta importanza diamo a certi oggetti? Ci affezioniamo tanto da non volerli buttare nemmeno una volta rotti.  Settimana scorsa, sistemando casa, ho ritrovato tutti i miei cellulari. Li ho spolverati e riuniti in un cassetto, in compagnia di un vecchio iPod, un Gameboy e qualche cuffia rotta.
E se questi oggetti, che noi consideriamo quasi amuleti, potessero avere una seconda vita?

Questa è la sfida che mi ha lanciato Paola Mirai, quando mi ha invitato al suo workshop.
Art Director e designer di gioielli contemporanei, Paola ha cercato di instaurare un nuovo rapporto con la tecnologia: abbattendo le barriere dell’impalpabilità, mostrando l’anima degli oggetti così perfetta e inaspettata.
Obbligata a stare davanti ad una scrivania, per lavoro, ha iniziato a porsi delle domande sulla relazione che abbiamo con la tecnologia. Se da una parte è stata una grande spinta verso il futuro, dall’altra ci ha imposto un passaggio dalla materia all’impalpabilità.
Il legame, alla base anche delle sue collezioni, è associabile alla trasparenza.
Il suo intento è di cambiare il modo in cui vediamo gli oggetti di uso quotidiano, che tendenzialmente conosciamo solo esteriormente.

Vi siete mai chiesti come è fatto il computer o lo smartphone con cui stai leggendo questo articolo?
Se come me, siete stati dei piccoli nerd e vi siete montati il vostro primo pc fisso probabilmente avere le idee chiare. Ogni oggetto, però, ha un suo ordine e creatività inaspettati. E noi, almeno oggi, cerchiamo tesori di micro gioielleria tecnologica.

Indubbiamente questo tipo di lavoro è associato anche ad un ottica di riciclo. Ciò che rimarrebbe in una discarica o nascosto infondo al cassetto di un comodino ora ha una nuova vita.

Le collezioni di Paola Mirai comprendono gioielli per uomo e per donna. Sono tutti oggetti unici caratterizzati da una cura per i dettagli e un attenta ricerca per trovare il cip o la resistenza giusta. Tutta questa creativa è unita da un importante dose di tecnica, acquisita durante anni di esperimenti. Paola e il suo team, infatti, hanno creato e studiato un particolare polimero plastico che ben si adattasse alle sue esigenze. A differenza della normale plastica, questo polimero permette ai gioielli di essere molto resistenti, ma allo stesso tempo flessibili durante la lavorazione, e non ingiallisce nel tempo.

1. Scegliere l’oggetto da smontare.

Sono stata molto indecisa riguardo l’oggetto da smontare… ma alla fine ho optato per una Canon analogica!
Paola mette a disposizione diversi oggetti tecnologici rotti o obsoleti, sempre nell’ottica del riciclo.

2. Smontare, svitare, tagliare…

Armata di cacciavite, pinze e tanta pazienza ho iniziato a smontare.
Voi non avete idea di quante viti abbia una macchina fotografica!
Allo stesso tempo, però, è custode di tesori preziosi.

3. Stupirsi nel scoprire l’interno degli oggetti.

E come non parlare dell’emozione di vedere appieno un oggetto smontato con le tue mani.
Ho realizzato qualche fotografia in macro per farvi vivere in piccola parte questa esperienza.

4. Selezionare e creare con fantasia.

Quando inizieranno a farti male la mani e avrai perso il conto delle viti tolte, inizierai a ritenerti soddisfatta del tuo bottino. Fin qui ho parlato della mia esperienza personale, ma il workshop era composto da tante altre persone intente a smontare un oggetto diverso.
Questo è il momento giusto per socializzare e scambiarsi i tesori. Alcuni componenti si trovano solo, ad esempio, dentro una macchina fotografica o di un computer.
Per realizzare la propria opera d’arte potremmo avere bisogno di un pezzo particolare che non serve alla nostra vicina di postazione.

Una volta scelti i pezzi, è il momento di scegliere che gioiello vogliamo realizzare.
Io ho scelto un braccialetto piuttosto grande, anche per esigenze tecniche! Come potete vedere dalle foto, ho realizzato una sorte di robottino unendo le parti che mi piacevano di più.
Ditemi che non lo vedo solo io! ahahha

5. Guardare la colata e aspettare…

Una volta scelto il gioiello e la decorazione, si passa alla fase di realizzazione finale.
I pezzi elettronici che avete scelto vengono inseriti nell’apposito stampo, dove in seguito si effettuerà la colata del polimero.
A questo punto dovete solo aspettare che il team di Paola termini la cottura e le rifiniture necessarie a rendere il gioiello perfetto.

6. Indossare un gioiello unico.

Ed eccolo qui in tutta la sua bellezza. Io mi sono innamorata di questo braccialetto, perché oltre ad essere esteticamente bello è stato fatto con le mie mani. Un oggetto unico che racchiude un magico ricordo.

Ringrazio Paola Mirai e il suo team, in particolare Federica, per questa giornata stupenda.
Se siete interessati a vivere un esperienza simile potete partecipare al workshop del 14 febbraio.
In occasione della festa degli innamorati, ogni partecipante farà il gioiello al proprio innamorato e non per sé. :)
Trovate tutte le informazioni sul loro sito o sulla loro pagina facebook.

Inoltre vi consiglio di leggere...

12 comments

Rispondi

bellissimo questo workshop! molto interessante!

Rispondi

Te lo consiglio! :D

Rispondi

Molto interessante questo workshop :) il bracciale è fantastico…

Ilenia’s wardrobe
http://www.ileniaswardrobe.com/

Rispondi

Da rifare! :D

Rispondi

Bellissima l’idea di poter dare agli oggetti una nuova vita.

Riccardo | http://www.guyoverboard.com

Rispondi

Anche io la trovo stupenda!

Rispondi

per me che sono una super fan dei fai da te, questa idea è pazzesca…
mi piace molto la sua filosofia e i bracciali che hai e che ha creato sono stupendi!!

claudia
http://www.piccislove.com

Rispondi

Concordo con tutto ciò che hai detto! :D

Rispondi

Figo!!

Chiara | Vogue at Breakfast ♥

Rispondi

Sono contenta che ti sia piaciuto! :D

Rispondi

Deve essere stata davvero una bella esperienza :)

Rispondi

Unica nel suo genere! :D

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. Required fields are marked *